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Recuperare gli immobili abbandonati in Italia

     casa cantoniera

    Nel nostro paese ci sono moltissime abitazioni non utilizzate, come vecchie case cantoniere, stazioni ferroviarie o cascine dismesse. Secondo le statistiche una abitazione su dieci non viene più utilizzata.

    Allora perché non pensare ad un moderno piano di riqualificazione e di edilizia popolare per rinnovare alcuni centri che stanno cadendo nell’abbandono?

    Alcune strutture sarebbero degli ottimi luoghi da mettere a disposizione. Si potrebbe pensare di concedere gli stabili ritenuti adatti per scopi abitativi, a giovani famiglie con reddito basso, che non possono permettersi di stipulare un mutuo di lunga durata, ne tantomeno affrontare mensilmente un canone di affitto.

    E pensare che di stazioni ferroviarie in disuso ce ne sono circa 1700, mentre di case cantoniere più di un centinaio. Ci sono poi le ex centrali elettriche, le sale per spettacoli come i cinema e i teatri, ex alberghi, ex ospedali ed ex capannoni industriali.

    Trovare edifici abbandonati e dare loro nuova vita

     intervento statale pe recupero aree dismesse

    Insomma un patrimonio di enorme portata che appartiene allo Stato o ai vari enti pubblici. L’immobilismo che colpisce anche questo settore è spaventoso. Quando invece, se un’amministrazione illuminata vi vedesse un potenziale, anche economico, potrebbe attivarsi nei modi giusti e legali.

    Riqualificare un’area concedendo le strutture abbandonate, per fini abitativi ma anche commerciali, darebbe in primo luogo lavoro, ma anche speranza a tutte quelle persone, che spesso per averla sono costrette a spostarsi dalle loro terre di origine anche per posti molto lontani.

    L’unica voce che da anni si interessa dell’argomento, sottoponendolo di continuo all’attenzione del pubblico e delle autorità, è Cittadinanzattiva, attraverso il progetto “Disponibile!”. Il progetto mira a a far conoscere e rendere più accessibili le pratiche già esistenti su territorio per il riutilizzo di aree e beni abbandonati.

    Recupero edifici dismessi: nuove opportunità per il turismo

     recupero Torre Borgo di Villa d'Adda

    Si fa leva sule leggi già esistenti e si cerca di farle conoscere e di sfruttarle al massimo. Se accanto a questa lodevole iniziativa, si muovessero anche le autorità che hanno il potere di fare nuove norme per rilanciare la politica edilizia in Italia, allora davvero si vedrebbero cambiamenti consistenti e miglioramenti tangibili sul territorio.

    Un esempio per tutti. Lo studio di architettura CN10 ha recuperato la Torre del Borgo di Villa d’Adda, nel bergamasco, per farne una biblioteca civica. Gli spazi sono stati restaurati per ospitare la biblioteca e oggi la struttura è aperta al pubblico.

    Si potrebbe fare di più allora e in tanti altri posti del nostro trascurato bel paese. Basterebbe volerlo e credere di poter cambiare. L’entusiasmo e la professionalità non ci mancano. I giovani in gamba neppure. Forse manca la cultura della Storia e il rispetto per la nostra comunità.