Molte persone collezionano monete antiche, molti conservano i centesimi nel salvadanaio, molti non vedono l’ora di liberarsene perché effettivamente si usano poco e costituiscono un peso e un impiccio. Una signora di Portland, in America, ha pensato a un modo molto più interessante per sfruttare 13000 monetine, creandoci il pavimento della sua casa.
Probabilmente tutti noi, cercando nel portafogli e osservando le infinite monete da pochi centesimi, malediremmo questi bronzini di piccola taglia, ma c’è chi ne ha fatto un punto di forza. La signora Tonya Tooners ha inventato un modo speciale per utilizzare tutte quelle fastidiose monetine da pochi centesimi.
Non acquistando niente, utilizzando solo e unicamente le 13000 monete che possedeva e della colla Elmer, insieme a pasta di legno, stucco, resina epossidica, la signora Tonya è riuscita a costruire alla modica cifra di 350 euro (di cui 140 di monete), un pavimento abbastanza particolare.
Il pavimento da lei creato è veramente qualcosa di unico e mai visto, e con la sua fantasia è riuscita anche a dargli un motivo particolare, alternando il chiaro scuro delle monete stesse.
Incolla 13000 monetine: l’idea bellissima per decorare il pavimento
La signora Tonya con 13000 monete collezionate nel corso della sua vita è riuscita a crearsi un pavimento fai da te, che da lontano sembra un comune pavimento realizzato con dei materiali facilmente acquistabili in negozio ma se l’osservatore si avvicina scopre molto di più.
Tutta la superficie del pavimento è rivestita di 140 euro in monete in centesimi e il suo progetto ha richiesto la bellezza di 2 mesi di lavoro. Come spiega l’autrice: “Ho iniziato misurando l’area (della stanza) e trovando il centro, in seguito ho disegnato un asse come guida e ho iniziato incollando le monete a forma di diamante”.
Continua:” Posti volutamente con pochi centesimi di diverso colore (alternando le teste e le code) per fornire un contrasto visivo sorprendente”. Dopo il processo di assemblaggio la Tooners ha utilizzato dello stucco e della resina epossidica per terminare il lavoro.